Il Modello Montessori per la Demenza (MMD), proposto dalla dr.ssa Anita Avoncelli nel suo libro Intuizioni montessoriane per la demenza, una nuova visione di cura, ha come caratteristica essenziale quella di costruire una relazione positiva tra la persona affetta da demenza, il suo ambiente e le persone che se ne prendono cura. Ciò da modo di ridurre lo stress spesso alla base di stati di agitazione, di aggressività o di disturbi del comportamento che possono caratterizzare la persona affetta da demenza ma anche i diversi caregiver in burnout. L’approccio proposto, partendo dal concetto di retrogenesi e sviluppato in una prospettiva sistemica, tiene conto degli aspetti relazionali e ambientali nello strutturare proposte di attività che vengono di volta in volta costruite per rispondere alle esigenze della persona assistita e del contesto che ruota attorno ad essa. Si tratta di una proposta che realizza il passaggio da una mentalità di sorveglianza/custodia ad una alternativa di cura attraverso la ridefinizione delle relazioni, dell’ambiente e delle proposte di vita quotidiana. L’utilizzo del modello, specie quando condiviso il più possibile dai molteplici attori della rete, può realizzare una presa a carico coerente e continuativa a favore di un possibile recupero di alcune capacità (nelle fasi iniziali della patologia), di un mantenimento il più a lungo possibile delle abilità residue, di una riduzione delle contenzioni farmacologiche e strumentali, di una migliore vicinanza ed accoglienza dei malati e dei loro famigliari.