Nel lavoro di cura i professionisti possono trovare difficoltà nel tenere conto dei famigliari che hanno sempre rappresentato e rappresentano il riferimento per il proprio caro, e che “chiedono” a diverso titolo di essere presi in considerazione nella cura del loro congiunto.
Questa “integrazione” fra operatori e familiari non è sempre lineare e facile: da una parte coniugi, compagni, figli e nipoti sono portatori di conoscenze alcune soluzioni, dall’altra sono polarità affettive intense e quindi interlocutori – più o meno “collaborativi” – sul piano emotivo e dei sentimenti.
Il corso si propone di far luce sulle dinamiche comunicative più frequenti nella relazione fra curanti e familiari, non solo per ottimizzare le possibilità di incontro e ridurre al minimo quelle di scontro, ma soprattutto per fare in modo che professionisti, operatori e parenti si alleino con il paziente e l’ospite per il suo massimo benessere.